Torre di Sant’Anna

La cosiddetta “Torre di S. Anna” è ciò che resta di un edificio fortificato di origine medievale, che ha subìto vari rimaneggiamenti nel corso dei secoli. Nei documenti il manufatto viene in genere definito “edificio del Porto”, o più semplicemente, “Porto” di Monte Santo. Ripercorrere la storia della “Torre” significa dunque, in gran parte, analizzare le vicende di questo fabbricato che, dalle raffigurazioni settecentesche, appare di forma quadrangolare, dotato di cortile interno, con la porta rivolta verso il mare.

Piazza Matteotti

La piazza centrale di Potenza Picena, oggi piazza Matteotti, ha più volte mutato la sua intitolazione. Nel medioevo, prima del sec. XIII, viene denominata Piazza di S. Stefano, per la presenza dell’antica pieve dedicata al Protomartire, la quale, secondo alcuni, risalirebbe al VI sec. d.C. In antico regime è generalmente denominata “platea communis” (o “platea magna”) e, dopo l’Unità d’Italia, piazza Principe di Napoli. Vi si affacciano i palazzi di alcune tra le famiglie un tempo più in vista: Mazzagalli (ora palazzo Pierandrei), Carradori, Buonaccorsi, Marefoschi (nell’angolo della via omonima, oggi sede di un istituto di credito).

Torre civica

Della medievale torre civica ben poco si conosce; si ipotizza sia quella raffigurata nel quadro di S. Sisto nell’omonima chiesa. E’ certo invece che è stata ricostruita nel sec. XVIII; i lavori iniziarono il 10 giugno 1732 con la solenne cerimonia di posa della prima pietra. Più slanciata dell’attuale, era dotata di una cuspide, alla quale lavorò l’architetto Pietro Augustoni sul finire del Settecento. Colpita da un fulmine, la torre fu di nuovo edificata su disegno dell’ingegnere anconitano Gustavo Bevilacqua (1886).

Chiesa Padri Cappuccini

Una volta isolati dal centro abitato, oggi il convento e la chiesa dei Cappuccini si trovano quasi al centro di un nuovo quartiere, il Colle Bianco.

Convento degli Zoccolanti

Risale alla fine del Quattrocento, anche se sono documentati precedenti tentativi di insediamento degli Zoccolanti a Potenza Picena. Infatti, nel 1463, il papa Pio II, con due bolle inviate al Comune, promuoveva la costruzione di un convento presso la chiesa di S. Girio. I frati però, forse anche a causa dell’insalubrità della valle del Potenza, preferiscono un luogo più vicino al centro abitato.

Chiesa di Santa Maria della Neve

Fuori della cinta muraria, che divideva il centro abitato dalla campagna, davanti ad ogni porta d’accesso a Potenza Picena (allora Monte Santo), erano state costruite piccole chiese dedicate alla Madonna, probabilmente in segno di riconoscenza alla Vergine da parte della popolazione scampata a gravi crisi epidemiologiche ed a conflitti bellici del sec. XIV.

Chiesa della Madonna delle Grazie

La chiesa della Madonna delle Grazie, sita in prossimità di Porta S. Giovanni (una delle tre porte di accesso al paese), ricopre un ruolo importante nella storia del culto dei Potentini. Il tempio sembra sorga nel luogo dove, in origine, vi era un’edicola votiva, ampliata nel corso degli anni per volere dei fedeli. La tradizione narra che l’immagine della Madonna con il Bambino, dipinta su muro intorno al 1400, fosse dispensatrice di grazie, tanto che già nello Statuto comunale, approvato nel 1455 si fa menzione del luogo come “Via Gratiarum”.

Piramide de Mayo

Il monumento, copia di dimensioni ridotte dell’originale sito in Buenos Aires, rappresenta nel modo più evidente e suggestivo, quali rapporti legano Potenza Picena alla terra argentina. Donata alla città dalla Sociedad Potentina de Mutuo Socorro, importante organizzazione di potentini emigrati, fu posizionata a ridosso del Pincio nel contesto di grandiose manifestazioni celebrative, il 16 luglio 1967.

Chiesa di San Francesco

Piuttosto antiche appaiono le origini del convento dei Francescani Conventuali, detti di S. Francesco. Secondo la tradizione, sarebbe stato lo stesso Santo di Assisi il fondatore del monastero di Monte Santo attorno all’anno 1222-23, quando sarebbe giunto nella nostra cittadina con un gruppo di frati.

Chiesa di Santa Caterina

Restano ancora incerte le origini del monastero e della chiesa di Santa Caterina di Potenza Picena. Secondo un catalogo generale benedettino, segnalato dallo studioso mons. Cotognini, i due complessi sarebbero stati eretti nell’anno 1280.

Collegio dei Gesuiti

Il collegio dei Gesuiti era un edificio annesso, sino al 1773, alla chiesa di Ignazio, fondatore della omonima Compagnia. Dopo la soppressione dell’ordine, il plesso è stato adibito ad alloggio delle Suore della congrazione “Figlie dell’Addolorata” e in piccola parte a sacrestia e sala riunione (congregazione degli artisti) annessa alla Chiesa (divenuta Collegiata) della Parrocchia dei S.s. Stefano e Giacomo.Il collegio dei Gesuiti è frutto di una dazione ereditaria di 10.500 scudi alla Compagnia di Gesù in Roma da parte del nobile Antonio Casagrande.

Villa Buonaccorsi

Villa Giardino Buonaccorsi. Una gemma preziosa incastonata fra le colline rigogliose di una delle zone più belle d’Italia. A farle da cornice, uno tra i più affascinanti giardini d’Italia, unico nel suo genere, assai noto all’estero. Sin dalle sue più lontane origini il luogo dovette andare famoso soprattutto per questo giardino: un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, tanto che è l’unico giardino italiano del settecento conservato intatto in ogni particolare: dagli arredi delle grotte, al disegno delle aiuole a forma di stella e di losanghe.

Chiesa Collegiata

La chiesa, denominata “Collegiata di S. Stefano” in Potenza Picena, già Monte Santo, altro non è che l’antica chiesa di S. Ignazio, appartenuta ai padri della Compagnia di Gesù. Anche l’annesso edificio, sulla sinistra del tempio, oggi quasi interamente adibito ad alloggio delle suore della congregazione Figlie dell’Addolorata ed in piccola parte a sagrestia e sala riunioni (congregazione degli artisti), è stato fino al 1773 – anno della soppressione della Compagnia di Gesù – il collegio dei Gesuiti di Monte Santo.

Corso Vittorio Emanuele

Lungo l’attuale corso Vittorio Emanuele, nel primo Ottocento denominato “il corso”, si affacciavano vari palazzi gentilizi.

Porta Galiziano

Il nome della porta sembra derivi da un rivo o fosso così denominato, sul cui corso è stata costruita l’omonima fonte, utilizzata nel secoli passati come lavatoio e per abbeverarvi uomini e bestiame.

Santuario di San Girio

Il Santuario di S. Girio, posto sulla provinciale omonima che unisce Potenza Picena alla S.S. ‘Regina’, è uno dei luoghi di culto più cari ai potentini. La chiesa, edificata originariamente sopra la tomba del Santo nel 1298, fu ricostruita nel 1560 a spese della comunità di Monte Santo.

Chiesa di San Giacomo

La chiesa di S. Giacomo Maggiore, nel pressi della porta Galiziano, risale alla seconda metà del secolo XIV. Oltre che allo sviluppo edilizio di Monte Santo (crescita del borgo di Galazzano), la costruzione e l’ officiatura della chiesa sono legate all’attività della confraternita del “Corpus Christi”, detta anche di S. Giacomo.

Chiesa di Sant’Agostino

Discendendo via Silvio Pellico, si scopre l’ex complesso di S. Agostino, che si estende su una porzione non trascurabile del centro storico. Oltre l’ex convento, adibito fino ad alcuni anni or sono a scuola elementare, vi sono la chiesa, il campanile ed il chiostro.

Chiesa San Tommaso

Il monastero di S. Tommaso Apostolo di Potenza Picena è uno dei più antichi insediamenti del secondo ordine francescano. Secondo la tradizione, il cenobio sarebbe stato fondato, vivente S. Chiara, da due consorelle della Santa.

Palazzo del Podestà

Il Palazzo del Podesta è di origine trecentesca. E’ stato in gran parte ristrutturato nel sec. XVIII (quando sarebbero stati aggiunti i merli ghibellini), e nel primo Ottocento. Ai piani superiori ha ospitato gli uffici del Podestà, eletto dal Comune almeno fin dal 1252, in seguito a privilegio pontificio. Questi era un magistrato, che esercitava eminentemente funzioni giudiziarie; nel sec. XVIII e, ancor più, nell’Ottocento ha visto accresciute le sue competenze in materia amministrativa (controllo dell’operato degli organi e degli ‘ufficiali’ del Comune e funzioni di polizia).

Palazzo del Comune

Incerte appaiono le origini del Palazzo Comunale. Secondo Galiè, sembra che in origine il palazzo fosse del vescovo di Fermo e che risalisse agli anni 1199-1200.

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